In uno stato di diritto avremmo già vinto. Domenica 13 Marzo rigettiamo il ricorso di A2A

L’inceneritore proposto da A2A appare sempre più come un corpo estraneo rigettato dalla Valle del Mela. Già sommerso da centinaia di pagine di osservazioni opposte da comitati, associazioni, comuni e dall’Ordine dei Medici, osteggiato dalle delibere consiliari di quasi tutti i comuni tirrenici che vanno da Messina a Furnari, l’inceneritore è ormai percepito come una grave minaccia dalla gente, tanto che i cittadini che finora hanno avuto l’occasione di farlo (a San Filippo del Mela e Gualtieri) hanno votato NO all’inceneritore con percentuali del 96-99%, mentre Domenica 6 Marzo saranno chiamati al voto i cittadini di Pace del Mela.

Come se non bastasse, adesso è chiaro che il progetto ha ricevuto l’altolà anche della Soprintendenza e del Ministero dei Beni Culturali, il cui parere negativo è vincolante.

Tali bocciature si basano essenzialmente sul Piano Paesaggistico d’Ambito 9, il cui art.55 è inequivocabile: le grandi industrie costituiscono un grave detrattore paesaggistico per l’incantevole golfo di Milazzo, provocando un grave danno ambientale ed economico a tutto il comprensorio; sono pertanto vietati nuovi impianti ed anzi gli impianti già esistenti dovrebbero andare incontro alla progressiva dismissione.ricorso

Ma A2A non molla. La società lombarda, anziché prendere atto che l’inceneritore nella valle del Mela “non s’ha da fare” e considerare le nostre proposte alternative, non vuole rinunciare a bruciare la spazzatura di mezza italia a casa nostra.

Così ha presentato ricorso al TAR contro il parere negativo del Ministero dei Beni Culturali. Ma più che contro quest’ultimo il ricorso di A2A si rivolge contro il tanto reclamato diritto dei 150 mila abitanti del nostro comprensorio a vivere in un ambiente non inquinato e a non veder ulteriormente aggravati i rischi per la propria salute.

Di certo c’è che in un perfetto stato di diritto la bocciatura dell’ “inceneritore del Mela” dovrebbe essere già scontata. Purtroppo però l’esperienza ci insegna che quando ci sono grossi interessi in ballo non sono rari i tentativi di far diventare bianco il nero.

Ecco perché è importante scendere di nuovo in piazza domenica 13 Marzo a Milazzo, partecipando alla Manifestazione contro l’inceneritore, che partirà alle ore 15 da Piazza San Papino: per lanciare dei messaggi forti e chiari alle istituzioni. E cioè che i cittadini della valle del Mela non sono più disposti a sopportare abusi sulla propria pelle; che l’Art.55 del Piano Paesaggistico d’Ambito 9 dev’essere pienamente applicato ed approvato senza modifiche; che bisogna aprire un percorso per favorire soluzioni alternative di riconversione della centrale (come quelle da noi proposte su cittadinicontroinceneritore.org), volte a creare maggiore occupazione, eliminare i rischi per la salute e risolvere il problema dei rifiuti.

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Alla manifestazione contro l’inceneritore del 13 Marzo, indetta da “#decidiamoNoi”, il coordinamento di 36 associazioni milazzesi che “credono in uno sviluppo diverso per questo territorio”, hanno aderito tutte le realtà del movimento contro l’inceneritore.

Piano Paesaggistico: uno scudo anti-inceneritore, ma dobbiamo sostenerlo

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“Il paesaggio [del milazzese] … possiede valenze storiche, paesaggistiche, architettoniche ed ambientali notevolissime e storicamente vede una zona fra le migliori e le più ambite proprio nella riviera di levante, oggi sede di insediamenti industriali che confliggono fortemente con i valori e le valenze che i luoghi ancora possiedono, rispetto a cui soprattutto alcuni impianti industriali si configurano come detrattori paesaggistici tra l’altro lesivi di potenzialità economiche non indifferenti.
La presenza della raffineria, della centrale per la produzione di energia elettrica e dell’Area di Sviluppo Industriale hanno avuto gravi ricadute negative sia sullo sviluppo urbanistico e più in generale sul contesto territoriale delle aree limitrofe, soggette a grave degrado paesaggistico-ambientale…, sia sullo sviluppo economico, con ricadute negative per l’intera provincia.
Le scelte economiche-sociali degli anni sessanta e settanta non hanno valutato la vocazione turistico-agricola della zona creando un polo industriale in un’area ad altissima sensibilità ambientale e di eminente valore paesaggistico e scientifico.
In un’ottica di sviluppo sostenibile è necessario rimuovere gradualmente i fattori di degrado e recuperare e riconvertire l’area, favorendo attività produttive a basso impatto ambientale che garantiscano la conservazione e, soprattutto, la trasmissione alle generazioni future di un patrimonio culturale e paesaggistico irripetibile.
[…]
Gli impianti di produzione d’energia e di raffinazione rappresentano i due poli industriali a maggior incidenza sui fattori di degrado del Paesaggio Locale e costituiscono detrattori paesistici.
[…] E’ necessario che vengano adottati tutti i possibili accorgimenti per ridurre il carico inquinante e mitigare l’impatto visivo di tali impianti ed è vietato il potenziamento degli stessi e l’ampliamento delle aree interessate.
Deve essere prevista la graduale e progressiva eliminazione degli impianti anzidetti e una riconversione produttiva dell’area che non confligga con la sua naturale vocazione paesaggistica.”

Questo non siamo noi a dirlo, nè qualche ambientalista “estremista”, bensì l’Art.55 del Piano Paesaggistico d’Ambito 9, che aspetta da più di 6 anni la sua approvazione in Assessorato regionale ai Beni Culturali. Per fortuna il Piano al momento è vigente in regime di salvaguardia ed ha consentito alla Soprintendenza di Messina e, stando alle indiscrezioni, anche al Ministero dei Beni culturali di dare parere negativo al progetto dell’inceneritore del Mela di Edipower/A2A.

E’ bene che i cittadini conoscano i contenuti del Piano Paesaggistico e che se ne parli, perchè il silenzio è la migliore condizione per il fiorire di magagne e sotterfuggi, che potrebbero essere utilizzati per “far fuori” le parti del Piano “scomode”. Del resto non dimentichiamoci che il Piano, sebbene adottato, non è ancora stato approvato definitivamente.

Invitiamo tutte le amministrazioni comunali che hanno a cuore questa battaglia cruciale per la salute dei cittadini e le sorti del nostro territorio a farsi carico di proteggere gli indirizzi sopra citati del Piano Paesaggistico, chiedendone l’approvazione senza modifiche che interessino l’Art.55.

Ringraziamo Vincenzo Nicita per la splendida foto del paesaggio della Piana di Milazzo