Venerdì si è tenuto un consiglio comunale straordinario a San Filippo del Mela sulla Raffineria di Milazzo. Pur non condividendo la scelta di non invitare le associazioni del territorio, dobbiamo constatare che finalmente il dibattito sembra essere stato ricondotto sui giusti binari.
Per settimane non si è parlato d’altro che delle lamentele della RAM per un limite di importanza secondaria sul camino E10. Lamentele dai toni spesso allarmistici, nonostante da anni lo stesso limite venga applicato senza problemi su altre raffinerie analoghe, come ad esempio quella di Augusta (che non è certo ai primi posti per rispetto dell’ambiente).
Ben più rilevante è la questione delle prescrizioni sanitarie, ovvero quei limiti indispensabili alla tutela della salute pubblica che nell’ultimo decreto autorizzativo sono stati illegittimamente omessi dal Ministero, sebbene correttamente espressi dai Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela.
Si è trattato certamente di un affronto nei confronti dei due Sindaci, ma anche e soprattutto di un grave sopruso a danno degli oltre 100 mila abitanti della valle del Mela e dintorni, che così facendo continuerebbero ad essere esposti ad ingiustificati rischi per la propria salute.
Proprio sul mancato recepimento di tali prescrizioni il Sindaco Gianni Pino ha annunciato un ricorso al TAR contro l’ultimo decreto AIA. Questo è l’elemento più concreto emerso nel corso del Consiglio straordinario. Ed in effetti, al di là di sterili polemiche e inutili giri di parole, è proprio questa la cosa principale da fare per tutelare tutto il territorio.
Il ricorso peraltro avrebbe tutte le carte in regola per vincere. E’ infatti palese l’abuso del Ministero, considerato che il recepimento delle prescrizioni sanitarie dei Sindaci è obbligatorio ai sensi dell’art. 29-quater, comma 6, del codice dell’ambiente. Evidentemente il Ministero ha preferito violare la legge pur di negare alla valle del Mela il diritto di respirare aria più pulita.
Che importa al Ministero se senza quelle prescrizioni i cittadini sono esposti a valori di SO2 di gran lunga superiori a quelli raccomandati dall’OMS? O se le emissioni fuggitive – puzzolenti e nocive -di idrocarburi volatili continueranno a impestare il territorio senza alcun limite? Che gliene importa delle patologie in eccesso nella valle del Mela, tra cui le malformazioni congenite (+80%, il dato più grave d’Italia!), la mortalità perinatale (+78%), l’asma, l’acromegalia (+136%), nonchè i vari tumori (al polmone, alla tiroide, al cervello, alla mammella, ecc…, per non parlare dei linfomi).
Le prescrizioni sanitarie rappresentano ad oggi l’unica speranza concreta di coniugare salute e lavoro nella valle del Mela. Per ottemperarle basterebbe implementare le migliori tecnologie disponibili, ma la Raffineria da 4 anni cerca di delegittimarle, diffondendo confusione e inesattezze.
Da parte nostra ribadiamo la piena legittimità e l’obbligatorietà delle prescrizioni sanitarie. Pertanto non potremo che sostenere il ricorso del Comune di San Filippo del Mela affinchè venga loro data attuazione a vantaggio di tutto il comprensorio.