Nel marzo 2018 una perdita da un serbatoio della Raffineria provocava lo sversamento di ingenti quantità di gasolio nel sottosuolo. Un grave incidente di cui la stampa (anche nazionale) ha parlato solo in quanto una parte del gasolio, infiltrandosi nel sottosuolo, è finita anche in mare.
Ma le conseguenze, ad esempio, sulle falde acquifere del comprensorio potrebbero essere ben più gravi. L’esatto quantitativo della perdita non è noto. Di certo sappiamo che nei mesi successivi sono stati recuperati circa 750 mila litri di gasolio dall’emungimento del sottosuolo. Chissà quanto gasolio è invece rimasto nel sottosuolo e nelle falde acquifere della valle del Mela. Centinaia di migliaia di litri? O forse milioni? Basti pensare che il serbatoio da cui si è verificata la perdita poteva contenere fino a 100 milioni di litri di gasolio.
In seguito all’incidente una ispezione di Ispra (il braccio tecnico del Ministero dell’Ambiente) ha accertato la violazione di alcune prescrizioni da parte della Raffineria. Dal canto suo, nell’ottobre 2018 il Ministero ha diffidato la Raffineria ad adottare misure più adeguate a prevenire incidenti del genere.
I modi per prevenire tali incidenti sono essenzialmente due: dotare i serbatoi di un doppio fondo ed aumentare i controlli sui serbatoi che hanno ancora un fondo singolo. In seguito all’incidente la Raffineria ha dichiarato di poter installare i doppi fondi più velocemente, ad un ritmo di circa 8-9 l’anno, in modo da completare l’installazione in tutti i serbatoi entro il 2026. Inoltre ha dichiarato di poter intensificare i controlli sui serbatoi a fondo singolo (ogni anno anzichè ogni 5 anni).
Nel febbraio 2019 è stato avviato un riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale che avrebbe dovuto recepire tali misure. Il riesame si è concluso solo nel marzo 2021, a distanza di più di 2 anni, ma, cosa ancora più grave, si è rivelato una gigantesca presa in giro per la valle del Mela: nessuna delle misure che erano state individuate per prevenire gli incidenti analoghi a quello del marzo 2018 sono state recepite.
Come se nulla fosse successo, le prescrizioni inerenti l’installazione dei doppi fondi ed i controlli sui serbatoi a fondo singolo sono rimaste quelle previste nell’AIA 2018. Pertanto la Raffineria ha potuto fare marcia indietro sugli impegni assunti a seguito dell’incidente.
Come se non bastasse, il riesame ha persino ammorbidito una prescrizione inerente l’impermeabilizzazione dei bacini di contenimento attorno ai serbatoi. Insomma, oltre il danno la beffa. Gli autori di questo capolavoro meritano di essere menzionati:

Si tratta dei componenti del Gruppo che ha condotto l’istruttoria, con la benedizione, ovviamente, delle relative amministrazioni competenti (i primi 4 fanno parte dell’ex Ministero dell’Ambiente, oggi Ministero della Transizione Ecologica).
Invitiamo tutti i soggetti e le amministrazioni interessate, anche dei comuni limitrofi, a presentare al più presto ricorso, al fine di evitare il ripetersi di incidenti analoghi (se non più gravi) a quello del marzo 2018.
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Per approfondire:
- La diffida con cui il MATTM ha diffidato la Raffineria affichè installasse i doppi fondi più velocemente ed intensificasse i controlli sui serbatoi a fondo singolo:
Da notare in particolare che si chiede, al punto C:
“di valutare e proporre eventuali ulteriori misure tecniche e gestionali rispetto a quelle già proposte, consistenti nella realizzazione dei doppi fondi in tempi più brevi di quelli previsti dal decreto di riesame dell’AIA e l’intensificazione del controllo con emissioni acustiche del fondo dei serbatoi a fondo singolo”;
Ciò significa che lo stesso MATTM, alla luce del noto incidente, reputava non sufficienti le prescrizioni previste nell’AIA 2018 per l’installazione dei doppi fondi ed i controlli sui serbatoi a fondo singolo. Pertanto non si capisce perchè poi nel riesame tali prescrizioni non siano state adeguate, mancando di recepire gli stessi impegni assunti dalla RAM.
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2) Il Cronoprogramma di installazione dei doppi fondi di cui alla seguente nota della RAM del 30.11.2018:
Come si può notare, a seguito dell’incidente e della diffida, la RAM ha programmato l’installazione dei doppi fondi ad un ritmo di 8-9 l’anno, in modo tale da completare entro il 2026. Tuttavia tutto ciò ad oggi non si è verificato, in quanto tali impegni non sono stati recepiti nel riesame AIA.
Inoltre in questa nota si ribadisce la riduzione degli intervalli di controllo con emissioni acustiche, “per i serbatoi ancora dotati di singolo fondo e per i quali è prevista l’installazione del doppio fondo, da cinque anni a un anno”. Come vedremo, neanche questa intensificazione dei controlli è stata recepita nel riesame AIA.
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3) A seguito dell’avvio del riesame AIA nel febbraio 2019, il MATTM ha chiarito la sua connessione logica con l’incidente e gli argomenti trattati nella diffida. Infatti nella seguente nota del MATTM si afferma:
<< Fermo restando .. che con nota prot. n. DVA/4204 del 22/02/2019 la scrivente Direzione ha avviato un procedimento di riesame parziale dell’AIA per, tra l’altro, “la verifica della adeguatezza delle prescrizioni inerenti la gestione dell’invecchiamento dei serbatoi di stoccaggio e dell’inquinamento del suolo, anche alla luce di quanto emerso nel corso delle attività ispettive AIA e dalle attività del Comitato Tecnico Regionale per la Sicilia, a seguito della riscontrata perdita di prodotto idrocarburico verificatasi presso un serbatoio dell’istallazione” … si rinvia la problematica riferita alla gestione del parco serbatoi alle valutazioni della competente Commissione IPPC in sede di istruttoria >>.
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4) Come si può notare confrontando l’AIA 2018 (https://va.minambiente.it/File/Documento/296334) con il provvedimento finale di riesame (https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1899/9976?Testo=&RaggruppamentoID=2258#form-cercaDocumentazione), le misure che la diffida del MATTM reputava necessarie e su cui la stessa RAM si era impegnata al fine di prevenire altri incidenti sui serbatoi a fondo singolo, non sono state recepite nella modifica dell’AIA. Pertanto l’installazione dei doppi fondi prevista è tornata ad un ritmo di 4 serbatoi l’anno. Inoltre, come riportato nella tabella a pag. 38 del Piano di Monitoraggio e Controllo, i controlli sui serbatoi ancora a fondo singolo sono rimasti i seguenti:

Come si può notare, sebbene nella diffida il MATTM aveva chiesto controlli con emissione acustica più frequenti e sebbene la RAM si era detta disposta a farli ogni anno anzichè ogni 5 anni, il riesame ha lasciato una frequenza quinquennale.
Come se non bastasse, la prescrizione 110 sull’impermeabilizzazione dei bacini (vedi pagg.5-6 del Parere Istruttorio Conclusivo) è stata ammorbidita rispetto alla versione dell’AIA 2018.
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5) Gli effetti pratici di queste gravi anomalie del riesame sono testimoniati dalla seguente nota della RAM, che aggiorna il cronoprogramma di installazione dei doppi fondi:
Cosi può notare, laddove nel 2018 (a seguito della diffida) la RAM prevedeva di installare i doppi fondi su 8-9 serbatoi l’anno (che le avrebbe consentito di completare entro il 2026), adesso la RAM ha fatto retromarcia, prevedendo l’installazione su 4 serbatoi l’anno.
N.B.: Nel cronoprogramma è riportato erroneamente “serbatoi per messa fuori esercizio”: si tratta ovviamente di un refuso, trattandosi dei serbatoi per cui è prevista l’installazione dei doppi fondi. Basta confrontare questo cronoprogramma con quello riportato nella nota del 30.11.2018 per capirlo e notare l’entità della retromarcia.
Un pensiero su “Lo sversamento di idrocarburi dalla Raffineria ed il perculamento del riesame AIA ai danni della valle del Mela”