La “rivoluzione verde” arrivi anche a Milazzo: appello al governo per la “decarbonizzazione” della Raffineria

Cosa prevede per la valle del Mela la tanto decantata transizione ecologica, a cui è destinata buona parte del Recovery Found? Leggendo la bozza del PNRR, meglio conosciuto come “Recovery Plan”, la risposta è semplice: praticamente nulla.

Eppure si tratta di un territorio che, per servire il fabbisogno energetico del paese, continua a pagare un prezzo altissimo dal punto di vista ambientale e sanitario.  Tant’è che vi sono istituiti un Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche ed un’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.

Da 60 anni la valle del Mela ospita la Raffineria di Milazzo, una delle maggiori fonti inquinanti di tutta la Sicilia. Non a caso, nella zona risultano in eccesso le patologie che spesso si associano a raffinerie e petrolchimici. Tra queste vi sono ad esempio le malformazioni congenite: l’ultima indagine epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità evidenzia tra i nati di Milazzo e dintorni l’eccesso di malformazioni congenite più elevato a livello nazionale (+79%).

Di primaria importanza anche la questione climatica. La Sicilia è la terza regione d’Italia ad emettere gas serra, con 15,1 milioni di tonnellate l’anno. Di questi buona parte provengono dalle raffinerie della regione. Solo la Raffineria di Milazzo produce 2,4 milioni di tonnellate di gas serra l’anno.  Cosa ancor più grave, nel decennio da poco concluso tali emissioni non hanno mostrato alcuna riduzione significativa, in controtendenza rispetto al dato nazionale.

L’anno scorso il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale stava per predisporre la completa conversione a gas degli impianti di combustione della Raffineria, in applicazione del Piano regionale di tutela della qualità dell’aria, che puntava a ridurre le emissioni delle maggiori fonti inquinanti della Regione. Purtroppo tali misure sono state annullate dal T.A.R. per questioni procedurali e pertanto la conversione delle raffinerie siciliane è stata accantonata. Nell’era della “rivoluzione verde” risulta però fortemente anacronistico che la raffineria continui ad utilizzare combustibili altamente inquinanti e climalteranti come il coke e l’olio combustibile.

Per questo noi del Comitato dei cittadini contro l’inquinamento nella valle del Mela, insieme ad ARCI Messina, abbiamo chiesto al governo di inserire nel PNRR la “decarbonizzazione” della Raffineria di Milazzo, ovvero gli interventi di conversione volti ad abbandonare, nei suoi processi di lavorazione, l’utilizzo dell’olio combustibile e del coke.

Ciò consentirebbe non solo di ridurre le emissioni climalteranti e di migliorare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini, ma anche di tutelare ed incrementare il lavoro.

Alcuni sindacati negli ultimi anni si sono opposti a questa conversione, seguendo la linea miope e retrograda dell’azienda: non è così che si fanno gli interessi dei lavoratori. Ma c’è ancora tempo per ricredersi: lanciamo un appello a tutti coloro che hanno a cuore la salute ed il lavoro nella valle del Mela affinchè si uniscano a noi in questa importante battaglia.

Il testo della lettera:

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