Il 9 settembre abbiamo inviato al Ministro Costa un ricorso gerarchico per chiedere l’annullamento del provvedimento del Ministero dell’Ambiente con cui si da il via libera ad una nuova centrale termoelettrica a Giammoro.
L’impianto, proposto dalla Duferco, è stato infatti escluso dalla Valutazione di Impatto Ambientale con un Decreto direttoriale del 28 agosto. Il provvedimento è pero viziato da molteplici palesi vizi di illegittimità, evidenziati nel nostro ricorso.
Adesso spetta quindi al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa decidere se accogliere il ricorso e annullare il decreto direttoriale.
La nuova centrale della Duferco sorgerebbe accanto alla ben più grande centrale di A2A, per la quale è in corso l’iter autorizzativo per la conversione a metano. Diventerebbero così due le centrali termoelettriche nella valle del Mela, a poche centinaia di metri l’una dall’altra e con finalità analoghe: un paradosso che probabilmente non ha eguali in nessun’altra parte del mondo. Tutto questo dopo che l’elettrodotto Terna è stato fatto passare sulla testa di tanti cittadini con la promessa che avrebbe ridotto l’inquinamento della centrale elettrica. Invece adesso abbiamo l’elettrodotto e la prospettiva di ben due centrali elettriche che farebbero impennare le emissioni di NOx (ossidi di azoto).
Si tratta di sostanze che, grazie agli elevati livelli di idrocarburi provenienti in gran parte dalla raffineria, si convertono facilmente in ozono, gas che a determinate concentrazioni risulta molto pericoloso per la salute umana e che di recente ha già superato i limiti di legge nella valle del Mela.
Non è da trascurare neanche neanche l’impatto paesaggistico in un’area di elevato pregio come quella del golfo di Milazzo, per la quale il Piano paesaggistico indica la necessità di un graduale disinquinamento, come segnalato peraltro nelle osservazioni del Ministero dei Beni culturali ignorate dal Ministero dell’Ambiente.
