Alcuni consiglieri di Milazzo chiedono più inquinamento per obbedire alla RAM

Dopo 60 anni di industrializzazione selvaggia, il Piano regionale della qualità dell’aria rappresenta il primo atto concreto in grado di ridurre l’inquinamento nella valle del Mela. Esso prevede una considerevole riduzione delle emissioni delle industrie più inquinanti della regione, tra cui la Raffineria di Milazzo. I nuovi limiti, che entreranno a pieno regime nel 2027, con uno step intermedio nel 2022, corrispondono all’applicazione delle migliori tecnologie oggi disponibili.

Un risultato storico, contro cui è arrivata puntuale la levata di scudi delle grosse industrie inquinanti, che con ricorsi e manovre sottobanco stanno tentando di far saltare il Piano. A tali manovre, a quanto pare, si sono prestati anche certi consiglieri comunali di Milazzo.

Infatti nell’ultimo consiglio comunale, avente ad oggetto la “vertenza Raffineria”, è stato approvato un documento che contiene un’espressione alquanto ambigua: si invita il governo regionale, attraverso l’intervento della deputazione locale, a discutere di margini e parametri al fine di evitare “eccessi di populismo”. Una specie di “messaggio in codice”, che viene però smascherato leggendo la versione originaria del documento, poi scarabocchiata:

documento_ritagliato
Particolare della foto del documento pubblicato su Oggi Milazzo[1]

Nella parte imbrattata si legge chiaramente la richiesta di una revisione del Piano regionale di qualità dell’aria, al fine di permettere alla Raffineria di inquinare di più. Alcuni consiglieri si sarebbero però rifiutati di aderire ad una richiesta simile e quindi dal compromesso è uscita fuori la versione più politichese.

Evidentemente gli autori di questa “proposta indecente” non hanno capito che il lavoro si difende favorendo gli investimenti per gli adeguamenti ambientali, non evitandoli. Anzichè permettere alle industrie di inquinare di più, perchè non chiedono degli incentivi sulla riconversione ecologica delle industrie? Cos’è il “Green New Deal” di cui si parla tanto, se non questo? L’obiettivo non è proprio quello di creare posti di lavoro inquinando di meno? O ancora si pensa che il lavoro sia possibile solo a discapito della salute e dell’ambiente?

Ma CHI E’ che ha messo nero su bianco questa irresponsabile richiesta, poi edulcorata? A rivendicarne la paternità, durante la seduta consiliare, è stato Damiano Maisano, attuale capogruppo della Lega: “questa sera io ho preparato tre righe, proprio, perchè voglio condividere con tutto il consiglio comunale, di fare una mozione, un documento importante, dove noi, tutti quanti assieme, diciamo da che parte stiamo, che cosa vogliamo”.

E da che parte sta il consigliere Maisano si è capito chiaramente. Quello che non si è capito, semmai, è se qualcun altro lo abbia aiutato nella stesura del documento, essendo lui “poco esperto in materia” (come si è autodichiarato nel corso della seduta). Oppure i contenuti del documento sono stati concordati in una precedente riunione dei capigruppo? A tal riguardo è significativo che, nel corso della seduta consiliare, solo il consigliere Oliva abbia dichiarato di non essere al corrente del documento, chiedendo 10 minuti di pausa per poterlo leggere: è solo durante tale pausa che il documento sarebbe stato modificato.

A prescindere dal documento poi approvato, è comunque ormai chiara l’intenzione di una parte dei consiglieri di chiedere ai deputati regionali di intervenire, al fine di ammorbidire, o addirittura far sparire, i limiti emissivi imposti nel Piano di qualità dell’aria. Ci auguriamo che la deputazione non dia alcun seguito a tale irresponsabile richiesta, considerata la grave situazione ambientale e sanitaria in cui versa il territorio.

La valle del Mela è infatti balzata al primo posto in Italia per eccesso di malformazioni congenite, come rivela l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità. Per non parlare degli eccessi di varie patologie (respiratorie, tiroidee, ipofisarie, ecc…) anch’esse riconducibili all’inquinamento. Con quale barbaro coraggio le industrie ed alcuni consiglieri chiedono limiti meno restrittivi?

Chissà perchè a Milazzo certi politici fanno gli interessi della grossa industria a discapito dei cittadini, mentre in altre realtà simili (Augusta, Priolo, Siracusa) le amministrazioni si sono schierate a difesa del Piano contro i ricorsi delle industrie.

I consiglieri hanno anche chiesto l’istituzione  di un tavolo permanente composto da rappresentanti del Comune di Milazzo, della Raffineria e dei sindacati per discutere di ambiente e lavoro. Non è accettabile che le associazioni, portatori di interessi diffusi, vengono escluse da un simile tavolo.


 

Note:

[1] oggimilazzo.it/wp-content/uploads/2020/06/documento_raffineria_consiglio.jpg

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