Emergenza malformazioni a Milazzo: la più grave di tutta Italia. Cause e soluzioni

Esattamente un anno fa abbiamo lanciato per la prima volta un allarme sulle malformazioni congenite nella valle del Mela [1]. Infatti l’anno scorso è stato pubblicato l’ultimo studio del DASOE (Dipartimento epidemiologico della Regione Siciliana), che riscontrava tra i neonati della valle del Mela un eccesso di malformazioni del 30% rispetto alla media regionale.

Adesso i risultati dell’ ultimo rapporto “Sentieri [2] condotto dall’Istituto Superiore di Sanità rivedono al rialzo questo dato allarmante,  andando oltre ogni più fosca previsione: addirittura + 80% rispetto ai casi attesi [3].

Un eccesso particolarmente grave, che non ha eguali in nessun’altra parte d’Italia e che fa diventare Milazzo e dintorni la prima emergenza nazionale per malformazioni congenite.

Come già evidenziato dal DASOE, gli eccessi di malformazioni congenite rappresentano  un segnale di allarme sanitario per le aree a rischio ambientale. Ma quali sono nello specifico le possibile cause?

Già nel 2010 un supplemento del progetto Sentieri evidenziava, sulla base di una revisione della letteratura scientifica, una probabile associazione delle malformazioni congenite con la presenza di raffinerie e/o impianti petrolchimici [4]. Tra gli altri fattori di rischio esaminati, emergeva una probabile correlazione anche con discariche, fumo passivo e alcol. Tuttavia nell’area studiata non ci sono discariche, nè vi è evidenza di una maggiore esposizione delle madri al fumo passivo o all’alcol rispetto al resto della regione. Pertanto la presenza della raffineria rimane l’ipotesi più probabile in grado di spiegare l’abnorme eccesso di malformazioni congenite a Milazzo e dintorni.

Più di recente uno studio della Regione Puglia [5] non solo ha confermato l’ipotesi della correlazione tra raffinerie/petrolchimici e malformazioni congenite, ma ha anche individuato le specifiche emissioni dei petrolchimici che potrebbero essere responsabili di tale correlazione.

Infatti lo studio della Regione Puglia ha indagato gli effetti sulla popolazione della esposizione alle emissioni più caratteristiche di raffinerie e petrolchimici: le emissioni di  COV (composti organici volatili), che includono gli NMHC (idrocarburi non metanici).

I risultati sono lampanti: maggiori sono i livelli di esposizione ai COV, maggiore è il tasso di malformazioni congenite. Più chiaro di così!

Guarda caso l’ultima relazione annuale di Arpa Sicilia ha riscontrato nella valle del Mela la concentrazione media annua di NMHC più elevata di tutta la Sicilia [6]. Non è stato effettuato un raffronto con altre regioni, ma chissà che l’abnorme dato registrato (media annua di 220 µg/m3) non sia anche il più alto d’Italia.

Facile quindi capire quali possano essere le più immediate soluzioni per far fronte all’emergenza sanitaria: introdurre limiti (attualmente inesistenti) alle emissioni di COV e/o NMHC dell’intero complesso della Raffineria. E’ molto probabile che ciò avrebbe il duplice effetto di ridurre sensibilmente sia il rischio sanitario che l’insopportabile puzza asfissiante che spesso ammorba il territorio, anch’essa connessa, come più volte evidenziato da Arpa, agli NMHC.

L’anno scorso limiti simili erano stati previsti nelle prescrizioni sanitarie espresse dal Commissario straordinario di San Filippo del Mela (all’epoca facente funzione di Sindaco), nell’ambito della procedura di riesame dell’AIA (Autorizzazione Integrata ambientale) della Raffineria di Milazzo.

In particolare erano stati individuati limiti ragionevoli per le emissioni odorigene della Raffineria, che in pratica avrebbero obbligato la RAM a controllare e ridurre drasticamente le emissioni fuggitive di COV e NMHC.

Tuttavia nella Conferenza dei servizi finale del 28 marzo 2018 si decise inspiegabilmente di non tener conto di tali prescrizioni, con la scusa di un accordo-truffa tra la RAM e gli enti locali. Tale decisione fu palesemente illegittima, in quanto le prescrizioni sanitarie dei Sindaci nelle procedure AIA sono obbligatorie per legge.

In virtù di tale illegittimità, l’attuale Ministro dell’Ambiente Sergio Costa potrebbe ancora annullare la decisione della Conferenza dei servizi del 28 marzo 2018 e riconvocarla al fine di correggere/convalidare (ai sensi dell’art. 21-nonies, comma 2, della L.241/1990) la vigente Autorizzazione Integrata Ambientale della Raffineria di Milazzo.

Questo è quanto gli abbiamo chiesto nella lettera aperta consegnatagli in occasione della sua recente visita a Milazzo [7].

Verrebbero così introdotti i limiti già individuati per le emissioni odorigene della RAM (e quindi, di conseguenza, per le emissioni di NMHC).

Ovviamente anche i Sindaci di San Filippo del Mela e Milazzo, in qualità di massime autorità sanitarie locali competenti sui territori in cui è collocata la Raffineria, si devono assumere le loro responsabilità.  Infatti, quand’anche il Ministro non dovesse annullare la Conferenza del 28 marzo, essi hanno comunque l’obbligo di esprimere prescrizioni sanitarie nell’ambito del nuovo riesame dell’AIA della Raffineria recentemente avviato.

Note:

[1] Si veda anche il seguente post su facebook: http://www.facebook.com/delMela/posts/2130476046981054

[2] Il V rapporto SENTIERI è pubblicato al seguente link: http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2019-43-2_3-Suppl1

[3]      I dati sulle malformazioni congenite a Milazzo sono riportati nella Tabella MIL_10 a pag. 210, come chiarito a pag. 153.

[4] Vedi “SENTIERI: valutazione della evidenza epidemiologica”, pubblicato in Epidemiologia e prevenzione · Settembre 2010, tab. 5 a pag. 22-23. Consultabile al seguente link: https://www.researchgate.net/publication/295816494_SENTIERI_Project_Mortality_study_of_residents_in_Italian_polluted_sites_Evaluation_of_the_epidemiological_evidence

[5]  Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla mortalità e morbosità della popolazione residente a Brindisi e nei comuni limitrofi, maggio 2017, consultabile anche al seguente link: http://bal.lazio.it/wp-content/uploads/2017/08/Rapporto-Studio-Coorte-Brindisi-040717.pdf

[6] https://cittadinicontroinceneritore.org/2018/08/02/allarme-inquinamento-idrocarburi-valle-del-mela-la-peggiore-di-tutta-la-sicilia-maglia-nera-anche-per-so2-e-ozono/

[7] https://cittadinicontroinceneritore.org/2019/04/24/il-ministro-costa-favorevole-a-tagliare-linquinamento-della-ram-gli-abbiamo-spiegato-come-consegnandogli-una-lettera/

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