Orazio Micali non è più Soprintendente di Messina. Ricopriva la carica dal maggio 2016. Tre anni segnati da atti controversi e senza precedenti, riguardanti soprattutto (ma non solo) il progetto dell’inceneritore del Mela proposto da A2A.
Un progetto che già nel novembre 2015 aveva incassato il parere negativo della Soprintendenza. Ma con l’insediamento di Micali la posizione della Soprintendenza venne ribaltata. In una nota ufficiale del gennaio 2017 Micali criticò apertamente lo stop che il suo predecessore aveva espresso sull’inceneritore, chiedendo alla Regione di aprire una procedura di annullamento di tale parere. Fortunatamente la Regione non prese in considerazione la richiesta.

Ma la vicenda si fece ancora più surreale con la nota del gennaio 2018, in cui Micali se la prendeva stavolta con il parere negativo del MiBACT (Ministero dei Beni Culturali), chiedendo addirittura al Ministero dell’Ambiente di non tenerne conto. Il parere negativo del MiBACT rappresentava infatti l’unico ostacolo che si frapponeva all’autorizzazione finale dell’inceneritore (autorizzazione che come sappiamo alla fine è stata negata).
Tutto questo dopo che il MiBACT per ben due volte aveva invano atteso un nuovo parere da Micali. Un parere che – secondo legge – non avrebbe che potuto essere negativo. Infatti il Piano Paesaggistico vieta espressamente qualsivoglia impianto di trattamento di rifiuti nell’area ove A2A vuole far sorgere l’inceneritore. La cosa più ovvia era quindi che il Soprintendente confermasse il parere negativo, ma non lo fece (ricorderete a tal riguardo la protesta di centinaia di cittadini della valle del Mela nei pressi della Soprintendenza il 13 dicembre 2017).
In varie occasioni abbiamo segnalato questi ed altri atteggiamenti alquanto controversi.

Adesso non possiamo che salutare con soddisfazione lo spostamento di Micali ad altro incarico (direzione del Museo di Messina), soprattutto considerando chi prenderà il posto di Soprintendente: l’arch. Mirella Vinci, ovvero la “responsabile del procedimento” nel primo parere negativo sull’inceneritore, quello contro cui si era scagliato Micali.

Una bella rivincita insomma. Facciamo i nostri migliori auguri alla nuova Soprintendente, confidando nel fatto che adesso la Soprintendenza riprenda a tutelare al meglio il territorio ed il paesaggio. E che magari possa contribuire ad affrontare la vera emergenza: salvare il Piano Paesaggistico.
E’ infatti necessario che la Regione proceda in tempi brevi a riapprovare il Piano Paesaggistico dell’ambito 9, convalidando il precedente decreto di adozione del 2009, che a suo tempo non venne firmato dall’Assessore. Un vizio che, se non sanato entro meno di 4 mesi, porterebbe all’annullamento totale del piano paesaggistico, come disposto da 4 sentenze del TAR Catania del 30 aprile 2019.