Nei giorni scorsi il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha rivelato che la Raffineria di Milazzo ha violato le prescrizioni dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) che è tenuta a rispettare. Un fatto gravissimo che potrebbe avere rilevanza penale (ricordiamo che sulla Raffineria di Milazzo gravano già diverse richieste di rinvio a giudizio).
Il Sindaco di Milazzo e la Gazzetta del Sud hanno praticamente ignorato la notizia, concentrandosi invece su una presunta gaffe del Ministro, “reo” di aver scritto su facebook che la “via delle parrucche” è a Milazzo, anzichè a Pace del Mela, che dista pochissimi Km da Milazzo e che con Milazzo e tutta la Valle del Mela condivide preoccupanti criticità sanitarie evidenziate da diversi studi [1].
Tempostretto si è invece preoccupata che l’attenzione del Ministro sulla Raffineria possa “smuovere l’assemblea degli azionisti” [2].
Accorgendosi che la notizia della violazione delle prescrizioni da parte della Raffineria è comunque arrivata all’opinione pubblica, c’è chi ha pensato di correre ai ripari.
Ecco che stamane OggiMilazzo ha pubblicato un articolo dal titolo altisonante: “Diffida del Ministero dell’Ambiente alla Raffineria di Milazzo, ecco tutta la verità“.
L’articolo cerca smentire che la Raffineria abbia violato prescrizioni dell’AIA, stigmatizzando chi ha “dato per scontato che la Raffineria non avrebbe ottemperato alla nuova Aia”. Secondo OggiMilazzo “tutta la polemica parte da una nota inviata all’indirizzo della Ram, …che OggiMilazzo è in grado di rivelare: …l’Aia…in realtà c’entra poco“.
Peccato che l’autore dell’articolo, evidentemente consigliato e informato male, non sappia che sul portale del Ministero dell’Ambiente è pubblicato un documento relativo ad un’ispezione condotta da ISPRA e Arpa nel mese di aprile 2018 [3].
Nel documento si legge: “Per effetto della visita in loco ISPRA, d’intesa con ARPA Sicilia – ST di Messina, ha accertato la violazione delle seguenti prescrizioni dell’atto autorizzativo…“
Le prescrizioni violate sono almeno tre. L’ispezione è avvenuta nell’aprile 2018, quindi prima del rilascio della nuova AIA del maggio 2018. Le violazioni riguardano infatti l’AIA del 2011, ma questo poco importa.
Ciò che importa è che queste violazioni hanno verosimilmente avuto un ruolo nello sversamento di idrocarburi da un serbatoio della Raffineria nel marzo 2018 e quindi è molto probabilmente che abbiano rilevanza penale. Siamo fiduciosi che la magistratura stia indagando al riguardo.
La gaffe clamorosa di OggiMilazzo pone comunque alcuni gravi iinterrogativi. Qual e la sua fonte? Chi l’ha indotta nella gaffe, evidentemente cercando di depistare l’opinione pubblica?
Ci chiediamo perchè OggiMilazzo abbia fatto completo affidamento sulla sua fonte “misteriosa” senza fare le opportune verifiche, pretendendo persino di smentire un Ministro della Repubblica. Lo ha fatto per pura ricerca dello scoop (come speriamo) o per cercare di “scagionare” i gestori della Raffineria?
Note:
[1] Si veda: http://www.facebook.com/delMela/posts/2419150531446936
[2] https://www.tempostretto.it/news/tirreno-raffineria-milazzo-diffidata-dal-ministro-costa-prescrizioni-disattese.html
[3] Rapporto conclusivo dell’ispezione alla Raffineria di Milazzo del 9-13 aprile 2018, emesso il 28/6/2018, scaricabile al seguente link: http://www.va.minambiente.it/File/Documento/290816
La vergogna di “certa stampa”, complice è collusa!!
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