La Regione ha deciso di costituirsi parte civile nel primo processo penale della storia contro la Raffineria di Milazzo. Una decisione senza precedenti, indubbiamente di alto valore simbolico, che denota una ben precisa scelta di campo, ovvero dalla parte dei cittadini che subiscono i danni per cui è imputata la Raffineria.
Tuttavia, a differenza di un altro processo imminente – quello amministrativo sulla recente autorizzazione (AIA) della Raffineria – , il processo penale difficilmente avrà conseguenze dirette sul futuro della Raffineria e della valle del Mela: i fatti contestati dalla Procura barcellonese risalgono infatti al massimo al 2014. Ciò non significa ovviamente che i reati contestati non possano persistere anche ai nostri giorni, ma che la giustizia penale ha i suoi tempi.
Ad ogni modo la costituzione come parte civile della Regione nel processo penale non è l’unica cosa che la Regione può fare per la valle del Mela. Anzi, guardando al futuro, forse non è neanche la più importante.
Il futuro della valle del Mela è tracciato innanzitutto nel Piano Paesaggistico dell’ ambito 9, che indica per l’area industriale di Milazzo la strada della riconversione produttiva ed occupazionale. Riconversione che prevede la “graduale e progressiva eliminazione” degli impianti della Raffineria e della Centrale, che, oltre ad essere le principali fonti inquinanti, costituiscono il “principale fattore di degrado” di un contesto paesaggistico e storico di elevato pregio, dotato di potenzialità economiche non indifferenti.
Eppure la Regione, dopo aver approvato, spinta dalle associazioni e da alcuni comuni della valle del Mela, il Piano Paesaggistico nel dicembre 2016, successivamente sembra essersi dimenticata di quel Piano.
Soprattutto sembra non essersene neanche accorta l’IRSAP, l’ente regionale a cui spetta la pianificazione delle aree industriali: l’IRSAP è tenuta per legge a recepire entro due anni le previsioni del Piano Paesaggistico, adeguando il Piano regolatore dell’area industriale di Milazzo. Ma a tutt’oggi, mentre il tempo sta per scadere, di questo adeguamento non c’è neanche l’ombra: tutto tace.
Eppure, oltre a costituire un obbligo di legge, si un tratta di un atto necessario per poter applicare il Piano Paesaggistico, rendendo peraltro definitivo anche il divieto posto nei confronti dell’inceneritore del Mela.
Pertanto apprezziamo l’attenzione dedicata dall’attuale Governo regionale verso la valle del Mela (a tal proposito non bisogna dimenticare il parere negativo che la Regione ha finalmente espresso sull’inceneritore del Mela), ma chiediamo al Governo regionale ed ai deputati regionali locali di adoperarsi anche per svegliare l’IRSAP dal torpore in cui versa: il Piano Paesaggistico dev’essere recepito al più presto, non c’è più tempo da perdere.