I giudici del TAR di Catania hanno rinviato al 5 novembre prossimo la decisione sul cruciale ricorso contro il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla Raffineria di Milazzo.
Il rinvio è stato chiesto dall’Avvocatura dello Stato con la scusa che il nuovo riesame dell’AIA – da poco avviato (furbescamente) dal Ministero dell’Ambiente – potrebbe sanare quanto contestato nel ricorso, rendendo superflua una pronuncia del TAR.
Già, potrebbe. Ma potrebbe anche essere un espediente per perdere altro tempo, tant’è che i comuni e le associazioni ricorrenti si erano opposti alla richiesta di rinvio.
Ricordiamo che gli aspetti illegittimi contestati nel ricorso sono essenzialmente due:
- l’omissione delle “prescrizioni sanitarie”, ovvero i limiti emissivi necessari a ridurre l’inquinamento per tutelare la salute pubblica (limiti prima prescritti e poi cancellati in maniera truffaldina);
- l’omissione di determinati limiti addirittura già presenti nella precedente AIA del 2011.
Adesso occhi puntati al nuovo riesame dell’AIA dunque. Il Ministero è riuscito a convincere i giudici di voler “mettere la testa a posto”, ma questo è tutto da vedere.