La commissione regionale Via-Vas ha rispedito al mittente con 29 osservazioni il progetto di A2A, che ha proposto un biodigestore anaerobico per il trattamento di 75 mila tonnellate l’anno di rifiuti organici da realizzare all’interno della Centrale di San Filippo del Mela
L’azienda ha adesso 30 giorni per presentare le proprie controdeduzioni. Come riportato da Repubblica, “vengono contestati tre elementi strutturali: la mancata previsione nel piano d’ambito, l’assenza di titolarità dei rifiuti da trattare e il sovradimensionamento rispetto al contesto. “Finora – attacca il presidente della commissione Via-Vas, Aurelio Angelini – c’è stata una ripetuta e continuata violazione delle norme che regolano la gestione dei rifiuti. Noi abbiamo seguito in maniera puntuale l’ordinamento”. Con un’accusa pesantissima: “In questi anni – attacca Angelini – si è creato un sistema concentrato in pochi impianti sovradimensionati a causa della confusione generale causata dai regimi emergenziali e da alcuni funzionari che lavoravano e forse lavorano ancora per coloro che hanno interessi milionari nei settori non solo dei rifiuti”.
Nel caso del progetto di A2A – osserva Angelini – “si è registrata se non altro un’ampia partecipazione dei cittadini al dibattito”, al contrario di altri progetti riguardanti la gestione dei rifiuti nell’isola.
Dopo una lunga battaglia del territorio, nel 2018 è già stato respinto il progetto A2A dell’inceneritore del Mela, decisione impugnata dall’azienda al TAR Lazio. In un sito adiacente a quello dove avrebbe voluto costruire l’inceneritore, A2A ha poi presentato il progetto del biodigestore. In tale sito in precedenza A2A aveva presentato in pompa magna il progetto di un impianto di solare termodinamico, poi accantonato dall’azienda per motivi non chiari.