Nei mesi scorsi abbiamo diffuso la notizia che la Duferco, che già gestisce un impianto siderurgico nella valle del Mela, ha presentato il progetto di un’altra centrale termoelettrica, in aggiunta a quella già esistente di A2A.
Contro questo progetto, che implicherebbe un inutile aggravio della già critica situazione ambientale della valle del Mela, diverse associazioni, oltre alla nostra, hanno presentato le proprie osservazioni.
Successivamente anche il Ministero dei beni culturali (MiBACT) ha preso posizione, chiedendo al Ministero dell’Ambiente (cui spetta la decisione), di non autorizzare il progetto senza prima fare una Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.).
Il parere del MiBACT si basa in parte su quello della Soprintendenza di Messina, che, lasciandosi alle spalle la scioccante “era Micali”, ha mosso anch’essa delle obiezioni al progetto Duferco, mettendo in guardia sulla possibilità che nell’area in questione possano essere presenti reperti archeologici.
Ma ancor più significative (e lodevoli per la considerazione della bellezza del nostro territorio da tutelare e recuperare) sono le conclusioni del parere del MiBACT:
“In conclusione, vista la sensibilità del contesto, proiettato verso il golfo di Milazzo, territorio di grande pregio paesaggistico pur se attualmente compromesso dagli insediamenti industriali, e gli aspetti di tutela archeologica evidenziati dalla Soprintendenza di Messina, si esprime l’avviso che dette opere…debbano essere assoggettate a Valutazione di Impatto Ambientale”.
Si attende adesso la decisione del Ministero dell’Ambiente, che in questa fase deve decidere se dare il via libera al progetto o se invece sottoporlo a V.I.A., come chiesto da noi e le altre associazioni, e adesso anche da Soprintendenza e MiBACT.