Da diversi mesi segnaliamo che nonostante l’insediamento del nuovo governo, al Ministero (dell’inquinamento) dell’Ambiente non è cambiato praticamente nulla, a parte il Ministro. A gestire il Ministero sono infatti sempre gli stessi dirigenti: quelli che hanno redatto il Decreto Renzi che gonfia artificiosamente il fabbisogno di inceneritori, quelli che hanno rilasciato un parere positivo all’inceneritore del Mela pieno di errori, quelli che da qualche anno a questa parte hanno sempre spinto per realizzare inceneritori in Sicilia.
Nessuna meraviglia quindi se nelle ultime settimane proprio il Ministero dell’Ambiente ha inviato alla Regione Siciliana la famigerata nota che pretende di inserire due mega-inceneritori nel nuovo piano rifiuti (in particolare a pag. 17). Molti se la sono presa con il Ministro Costa, che però è caduto dalle nuvole e dice di aver avviato un’indagine interna sulla vicenda.
Nel frattempo la Lega è tornata alla carica per costruire altri inceneritori: Vannia Gava, il Sottosegretario leghista del Ministero dell’Ambiente, si è schierata apertamente contro il Ministro Costa, pretendendo a tutti i costi gli inceneritori in Sicilia.
La Gazzetta del Sud ne ha subito approfittato per fare la sua solita campagna di disinformazione a favore dell’inceneritore del Mela. Oltre a fare il tifo per questo scellerato progetto “chiavi in mano“, diffonde la fake news secondo cui sarebbe stato riesumato dal Ministero dell’Ambiente ed in particolare dal Sottosegretario leghista.
In realtà nè il Ministero, nè il sottosegretario possono riesumare tale progetto, perchè, dal punto di vista amministrativo, la partita si è ormai chiusa definitivamente, grazie alla delibera del Consiglio dei Ministri di alcuni mesi fa.
Gli unici che potrebbero riesumare l’inceneritore del Mela sono i giudici del TAR Catania, dove sono pendenti diversi ricorsi contro il piano paesaggistico, e del TAR Lazio, dove è pendente il ricorso di A2A contro la decisione negativa del Mibac e del governo. Ma questa non è certo una novità di questi giorni.
Semmai vi è il rischio concreto che il governo regionale prenda la palla al balzo per inserire davvero due mega-inceneritori nel nuovo Piano rifiuti, che presenta innegabili carenze e che sotto alcuni punti di vista fa rimpiangere il tanto vituperato Piano rifiuti del 2012 (ancora formalmente vigente anche se di fatto mai applicato).
Del resto il Decreto Renzi del 10/08/2016, che gonfia artificiosamente (ricorrendo persino a calcoli errati) il fabbisogno di inceneritori, è ancora vigente. Se il M5S è davvero contrario agli inceneritori, cosa aspetta ad abrogarlo o revocarlo?
Peraltro lo stesso Ministro Costa ben 7 mesi fa ha espresso la necessità di modificare l’art.35 dello Sblocca Italia (da cui dipende il Dpcm 10/08/2016), ma ancora non si è visto nulla.
Per saperne di più:
No, così non va bene, non è un GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, non devono mandare i rifiuti del centro e del sud Italia per bruciarli nell’inceneritore di Parona ma non devono nemmeno fare inceneritori in altre parti d’Italia. Bisogna prendere esempio da realtà virtuose dove con la raccolta differenziata spinta, con il recupero dei materiali e con la tariffazione puntuale si è dato priorità agli indirizzi Europei che prevedono linee guida che sconsigliano l’uso di inceneritori e discariche. Noi abbiamo un inceneritore a Parona che brucia i rifiuti dal 2002 e il paese è messo così: https://youtu.be/L4iG0XmSUio
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