Il Soprintendente Micali interviene contro il parere negativo del MiBACT sull’inceneritore e (tenetevi forte) annuncia l’imminenza di un proprio parere (favorevole?)

A distanza di un anno esatto della famosa nota con cui ha tentato, per fortuna senza riuscirci, di annullare il parere negativo contro l’inceneritore rilasciato dal suo predecessore, il soprintendente di Messina Orazio Micali ci riprova con un’altra nota i cui contenuti appaiono ancora più deliranti.

micali meglio
Orazio Micali

Stavolta il bersaglio è il parere negativo espresso dal Ministero dei Beni Culturali già nel dicembre 2015 e confermato ultimamente nel parere dello scorso 11 Gennaio.

“E’ incompetente” e ha espresso “posizioni illegittime”: queste sarebbero state le esternazioni poco edificanti del Soprintendente Micali nei confronti del Ministero dei Beni Culturali (MiBACT), manifestate nel corso dell’incontro del 13 dicembre scorso. Ma Micali quelle esternazioni le ha tradotte in una nota messa nero su bianco il 18 Gennaio scorso, pubblicata sul portale del Ministero dell’Ambiente da pochi giorni.

Per annullare il parere negativo sull’inceneritore, la nota di Micali tenta di delegittimare il MiBACT affermando che solo la Soprintendenza avrebbe competenza ad esprimere un parere di merito sul progetto dell’inceneritore e non il MiBACT. Una tesi smentita sia dal Codice dell’Ambiente, che da quello dei Beni Culturali, che conferiscono al MiBACT il compito di esprimere un parere di propria competenza nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale.

Tra l’altro è paradossale che proprio Micali, che non ha dato alcun esito alla richiesta del MiBACT di rivalutare il progetto dell’inceneritore, lanci simili critiche.

Peraltro la recente nota di Micali si spinge ben oltre gli ambiti di competenza della Soprintendenza: chiede infatti al Ministero dell’Ambiente di non tenere conto del parere del MiBACT, in quanto a suo dire sarebbe da annullare.

Per di più, quasi fosse una sentenza del TAR, la nota asserisce che il primo parere negativo emesso dal MiBACT nel dicembre 2015 non sarebbe più valido, in quanto nel frattempo il Piano paesaggistico è stato approvato: una tesi paradossale perché proprio l’approvazione del Piano paesaggistico semmai rafforza le motivazioni del parere negativo.

Insomma un intervento preoccupante e singolare, a cui al momento i Ministeri competenti non sembrano aver dato alcun seguito: il parere negativo del MiBACT è stato infatti regolarmente trasmesso al Consiglio dei Ministri insieme al parere positivo del Ministero dell’Ambiente. Il Consiglio dei Ministri dovrà adesso scegliere quale dei due pareri condividere.

Ma l’aspetto più preoccupante della nota di Micali è la parte finale, in cui annuncia l’imminenza di un proprio parere (favorevole?) sull’inceneritore, “non appena avrà ricevuto le necessarie attestazioni … in ordine al rispetto dell’assenza di incremento della potenza energetica già autorizzata per la Centrale”

Tale espressione sembrerebbe preannunciare addirittura un parere favorevole, in quanto l’inceneritore non fa di certo incrementare la potenza energetica della Centrale: a tal riguardo non è neanche necessaria un’attestazione specifica, basta semplicemente leggere il progetto.

Ma cosa c’entra la potenza energetica con le valutazioni paesaggistiche?

E soprattutto, come si può dare parere positivo su un impianto chiaramente vietato dal Piano Paesaggistico che Micali ha il compito, che gli piaccia o no, di applicare?

Ci chiediamo, infine, quanti altri atti “singolari” Micali dovrà compiere sull’inceneritore del Mela perchè l’Assessorato regionale dei beni culturali si decida a rimuoverlo dall’incarico.

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