Il Soprintendente Micali sempre più preoccupante, ma ormai è avvertito: la Valle del Mela lo marca stretto

Micali spara a zero sul Ministero dei Beni Culturali: sarebbe incompetente e le sue posizioni (ovvero il parere contrario all’inceneritore) sarebbero illegittime.            

Circa 500 cittadini provenienti dalla Valle del Mela e non solo si sono dati appuntamento ieri pomeriggio nei pressi della Soprintendenza di Messina per richiamarla al rispetto del Piano paesaggistico dell’Ambito 9, che vieta categoricamente la realizzazione di ogni tipo di inceneritore e di impianto di trattamento dei rifiuti nella fascia costiera ove A2A ha progettato il famigerato mega inceneritore del Mela.

Nonostante la trasferta ed il giorno lavorativo, la partecipazione popolare è andata ben al di là delle nostre aspettative, segno che i cittadini non sono affatto intenzionati a rassegnarsi davanti all’arroganza e all’abuso di chi vorrebbe a tutti i costi autorizzare un inceneritore di fatto abusivo.

A circa un mese dalla nostra richiesta e solo grazie alla mobilitazione popolare, il Soprintendente di Messina Orazio Micali stavolta ha accettato di ricevere una delegazione delle associazioni del territorio, a cui si sono aggiunti alcuni  tra  sindaci e deputati presenti alla manifestazione. Lo ha fatto non senza polemiche, in quanto ha rivendicato di non aver voluto accettare in un primo tempo l’incontro con la scusa di non poter “perdere tempo” per “discutere amenamente” (cosa ci sia di ameno in una richiesta di chiarimenti sull’applicazione del Piano Paesaggistico resta un mistero).

Non è mancato chi è andato all’incontro “armato” di tutta la documentazione del caso e, senza troppi giri di parole, è venuto subito al dunque, dando lettura della prescrizione del Piano Paesaggistico che vieta la realizzazione di impianti di trattamento di rifiuti nel cosiddetto Contesto Paesaggistico “12o”[1].

Quindi, con le cartografie alla mano, è stato chiesto a Micali conferma che l’inceneritore di A2A ricade proprio in tale contesto, come del resto sarebbe evidente a chiunque consulti le cartografie.

In effetti le risposte del Soprintendente hanno confermato tale evidenza, ma senza passare  alla sua logica conseguenza: visto che in quell’area sono vietati impianti di trattamento dei rifiuti e visto che l’inceneritore di A2A è un impianto di trattamento dei rifiuti (è proprio la stessa A2A a specificarlo nella documentazione depositata), questo inceneritore è vietato dalla legge e quindi non è autorizzabile.

Tuttavia il Soprintendente non sembrerebbe aver voluto proseguire il ragionamento, affermando di non essere tenuto a esprimere verbalmente pareri tecnici e che noi non avremmo titolo per richiederli. Insomma, una sorta di “facoltà di non rispondere” che a tal riguardo può apparire alquanto sospetta.

micali meglio
Orazio Micali

Ma i sospetti sono stati rafforzati quando Micali avrebbe domandato ai presenti: “quali sono” le prescrizioni del Piano per l’inceneritore di A2A? (Ricordiamo che una di tali prescrizioni è per l’appunto quella che vieta impianti di trattamento dei rifiuti).

Per di più Micali si sarebbe lasciato andare ad altre più preoccupanti affermazioni: la posizione assunta dal MiBACT (Ministero dei Beni Culturali, che ha dato parere contrario all’inceneritore) sarebbe “illegittima”, in quanto avrebbe espresso delle valutazioni sebbene “incompetente”, forse per “convinzioni ideologiche”.

Si tratterebbe  di affermazioni gravi ed irrituali verso una istituzione nazionale che per legge gestisce di concerto al MATTM la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

E questo sol perché il MiBACT, a differenza di Micali, finora ha assunto una posizione contraria all’impianto di A2A, facendo peraltro il suo dovere ai sensi di legge?

Il Soprintendente avrebbe inoltre confermato la sua posizione critica nei confronti del Piano Paesaggistico, già esternata nella famosa nota del Gennaio scorso. Infatti avrebbe affermato di aver chiesto che il suo nome venga tolto dal Piano Paesaggistico approvato nel dicembre 2016.

Anche tale posizione è a nostro avviso grave da parte del responsabile di un organo tecnico tenuto non solo al rispetto ed all’applicazione del Piano, ma anche alla sua difesa, anche perché così facendo si fa il gioco di tutti quei soggetti (tra cui A2A e RAM) che hanno presentato ricorso per l’annullamento (o la modifica) del Piano Paesaggistico e che formalmente dovrebbero rappresentare la controparte della Soprintendenza nel contenzioso legale.

Inoltre come possono i cittadini stare tranquilli del fatto che il Soprintendente applicherà un Piano su cui ha assunto una posizione alquanto critica?

 Insomma sembrerebbe che il Soprintendente voglia mettere in dubbio che il Piano contenga prescrizioni sull’inceneritore. Inoltre avrebbe ancora una volta preso le distanze dai contenuti del Piano (sebbene sia tenuto ad applicarlo) e avrebbe sparato a zero in maniera del tutto irrituale sulla posizione contraria all’inceneritore assunta finora dal MiBACT.

Da parte nostra abbiamo espresso a Micali la nostra intenzione di mettere in campo tutte le possibili azioni legali nel caso in cui il Piano Paesaggistico non venga correttamente applicato nel parere sull’inceneritore.  Micali sembra non aver gradito tale determinazione, affermando di considerarla una minaccia: se ne faccia una ragione, noi siamo determinati a giocare la partita fino in fondo ed a vincerla, insieme a tutti i cittadini. E questo ormai dovrebbe essere chiaro anche al Soprintendente.

Ovviamente l’iniziativa di ieri era solo l’antipasto. Ai cittadini chiediamo di continuare ancora più determinati una battaglia che comunque non può essere soltanto legale. I cittadini dovranno presto tornare a far sentire la propria voce, anche inchiodando politici ed amministrazioni alle proprie responsabilità: è vero che il Soprintendente è un tecnico, ma è comunque nominato e tenuto a rispondere ad organi politici.

Intanto occhi puntati alla riunione che oggi pomeriggio si terrà tra vari Sindaci del comprensorio: oggetto della discussione è la possibilità, da noi più volte auspicata, di intervenire legalmente contro i ricorsi che puntano ad annullare o modificare il Piano Paesaggistico, spianando la strada all’inceneritore.

Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela

Comitato NO inceneritore del Mela

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