E’ una splendida notizia: il progetto di A2A che voleva introdurre il CSS nella centrale di Brindisi sta per essere definitivamente sconfitto! Questo significa che anche i cittadini della Valle del Mela e dintorni possono vincere contro il CSS di A2A.
Infatti dopo 3 anni dall’inizio della Valutazione di Impatto Ambientale della “Modifica della Centrale termoelettrica di Brindisi Nord” proposta da Edipower/A2A, il Ministero dell’Ambiente ha notificato ad A2A il preavviso di rigetto dell’istanza [1], anticamera della definitiva bocciatura del progetto. Il progetto prevedeva la co-combustione del CSS con il carbone.
Una vittoria storica di cittadini ed associazioni contro il colosso A2A, che vuole buttarsi nel business dei rifiuti senza alcun riguardo per la salute dei cittadini ed il benessere del territorio, a Brindisi come nella Valle del Mela.
Una vittoria che dimostra come sconfiggere A2A è possibile e che ci spinge ad andare avanti affinchè lo stesso risultato venga replicato anche nei confronti del progetto A2A dell’inceneritore del Mela.
Festeggiamo e ci complimentiamo con i cittadini di Brindisi, ma facciano anche alcune riflessioni.
Nel caso di Brindisi gli enti locali (Comune, Provincia e Regione Puglia) si sono schierati compatti a fianco dei cittadini, esprimendo pareri negativi che sono stati puntualmente recepiti e resi pubblici dal Ministero dell’Ambiente.
Non si può dire che lo stesso sia avvenuto nel caso dell’inceneritore del Mela, almeno finora.
Circa un anno fa il Comune di San Filippo del Mela ha prodotto osservazioni sull’inceneritore chiedendo il rigetto dell’istanza. Tuttavia successivamente ha chiesto integrazioni al progetto ed adesso che A2A le ha prodotte non sembra voler esprimere definitivamente un parere negativo nell’ambito della Valutazione di Impatto Ambientale.
Questo nonostante una delibera di consiglio votata all’unanimità contro ogni tipo di incenerimento nel territorio comunale e nonostante l’esito del referendum consultivo dello scorso 31 Gennaio, ove i NO al progetto di A2A hanno superato il 96% dei voti validi.
Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Messina, che ha preso il posto della Provincia, c’è da dire che è stata commissariata fino a pochi mesi fa, mentre è relativamente recente la nomina a Sindaco metropolitano di Renato Accorinti. Quest’ultimo ha dichiarato la sua intenzione di esprimere un parere negativo: a breve vedremo se l’intenzione diverrà realtà.
Silenzio assoluto invece da parte della Regione Siciliana. O meglio, il Presidente Crocetta ha dichiarato ai giornalisti di essere contrario al progetto di A2A, ma nessun parere negativo è stato formalmente espresso. Come scusante l’Assessore Contraffatto ha addotto il fatto che la procedura sarebbe nazionale e che quindi la Regione non avrebbe alcuna voce in capitolo. In realtà ciò non corrisponde al vero. Infatti, anche se la procedura è nazionale, essa prevede che si tenga conto anche del parere degli enti locali, come avvenuto nel caso del progetto A2A per la centrale di Brindisi.
Insomma sull’inceneritore del Mela la Regione tenta di nascondersi dietro un dito e di lavarsi le mani, probabilmente per il timore che un eventuale parere negativo possa “irritare” qualcuno al Ministero dell’Ambiente, verso cui la sudditanza della Giunta regionale ormai è così palese che ha deliberato il recepimento del Piano inceneritori del governo prima ancora che venisse pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Un’ “efficienza” non certo usuale.
Rimangono, almeno finora, gli importantissimi pareri negativi della Soprintendenza e dei Beni Culturali, contro cui A2A ha fatto ricorso al Tar Lazio. Contro la mossa legale di A2A il nostro Comitato si è già costituito insieme ad altre associazioni. Di certo il pronostico della partita potrebbe pendere a nostro favore se giungerà finalmente l’approvazione del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, che l’Assessore regionale ai Beni Culturali Carlo Vermiglio ha promesso entro la fine dell’anno.
Con il contributo di tutti speriamo di vincere questa importante battaglia per il futuro della Valle del Mela e di chi ci vive. Affinchè anche qui, come a Brindisi, possa essere messa la pietra tombale su ogni progetto scellerato che minaccia la salute dei cittadini e le splendide potenzialità, anche economiche, del territorio.