Al Presidente della Regione Siciliana
presidente@certmail.regione.sicilia.it
All’ Assessore dell’energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana
assessorato.energia.servizi@certmail.regione.sicilia.it
Al Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti della Regione Siciliana dipartimento.acqua.rifiuti@certmail.regione.sicilia.it
All’Assessore del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana assessorato.territorio@certmail.regione.sicilia.it
All’ Assessore delle attività produttive della Regione Siciliana assessorato.attivita.produttive@certmail.regione.sicilia.it
e p.c.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
presidente@pec.governo.it
Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare segreteria.ministro@pec.minambiente.it
Al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare – Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento
dgrin@pec.minambiente.it
OGGETTO: ipotesi di modifica del PRGR, gerarchia dei rifiuti e fabbisogno di incenerimento in Sicilia
L’ordinanza n.5/Rif. del 7 Giugno 2016 del Presidente della Regione Siciliana ha aperto la possibilità di realizzare impianti di incenerimento, tenendo conto “dello schema di DPCM che sarà adottato ai sensi dell’art.35 dello comma 1 del decreto legge n.133 del 2014 e che prevede un fabbisogno di incenerimento di circa 700.000 tonnellate l’anno” [art.2 comma1 della suddetta ordinanza].
Tuttavia, CONSIDERATO CHE:
- lo schema di DPCM cui tale ordinanza fa riferimento NON E’ STATO ADOTTATO, né può essere adottato senza prima aver superato la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), prevista dall’art.6 comma 2 del D.Lgs 152/2006, che in atto non risulta né avviata né richiesta;
- tale schema di DPCM ed il relativo Programma sul “fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento“ sono stati sottoposti a Verifica di Assoggettabilità a VAS, la quale si è conclusa il 20 Giugno c.a. respingendo l’istanza che chiedeva di escludere il suddetto schema dalla VAS [1];
- le modalità di calcolo del fabbisogno di incenerimento utilizzate nel suddetto schema di DPCM non appaiono compatibili né con la Direttiva europea 2008/98/CE sulla “Gerarchia dei rifiuti”, recepita con il Lgs 205/2010, né con il vigente Piano di gestione dei rifiuti (PRGR) della Regione Siciliana, soprattutto a seguito del suo recente adeguamento [2];
- il vigente PRGR è stato sottoposto a VAS, adeguato alle prescrizioni di quest’ultima e quindi finalmente approvato dopo più di 3 anni di attesa;
SI INVITA A:
- attuare finalmente quanto previsto nel vigente PRGR, in accordo con la suddetta Direttiva europea, per risolvere il cronico problema dei rifiuti nell’isola, mettendo in pratica tutto quanto sia possibile per raggiungere al più presto gli obiettivi di raccolta differenziata, incrementare l’impiantisca necessaria per il riciclaggio ed il compostaggio, realizzare impianti TMB e di selezione avanzati, capaci di massimizzare il recupero di materia anche dal residuo indifferenziato (come peraltro già previsto nel PRGR), seguendo l’esempio di proficue esperienze già esistenti o in via di realizzazione in altre regioni italiane [3];
- diffidare di ogni indebita pressione, anche se proveniente da organi governativi, mirante a modificare nuovamente il PRGR solo per poterlo adeguare ad un artificioso fabbisogno di incenerimento, concepito solo in uno schema di DPCM che non è entrato in vigore;
- non seguitare nell’intenzione di realizzare impianti di incenerimento per coprire il presunto fabbisogno di incenerimento di 700 mila t/a, in quanto tale fabbisogno, oltre a non essere stabilito in nessun Piano, Programma o disposizione legislativa in vigore, appare in insanabile contrasto sia con il vigente PRGR che con la suddetta Direttiva europea sulla Gerarchia dei rifiuti;
- valutare le proposte innovative verso una prospettiva di “Riciclo Totale”, come quella della dott.ssa Margherita Bologna [4];
A supporto di tali ragionevoli richieste bisogna sottolineare quanto siano vaste e solide, nella letteratura scientifica, le evidenze scientifiche sulla pericolosità per la salute umana degli impianti di incenerimento, anche di ultima generazione.
A tal proposito invitiamo a consultare una breve rassegna delle più significative di tali evidenze, reperibile al seguente link: https://cittadinicontroinceneritore.org/evidenze-scientifiche-inceneritori
In tale sede ci basterà ricordare come nel 2008 l’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE) evidenziava che gli impianti di incenerimento “hanno certamente comportato l’esposizione ambientale della popolazione residente a livelli elevati di sostanze tossiche”, essendo stata la loro pericolosità accertata da “studi metodologicamente robusti e difficilmente contestabili”, che “hanno messo in evidenza eccessi di tumori riconducibili all’esposizione a diossine” [5].
Da allora hanno continuato ad accumularsi studi anche recentissimi che indicano come anche gli inceneritori di ultima generazione costituiscano un rischio potenzialmente grave per la salute umana. Per contro, non esistono ad oggi studi che escludano effetti a lungo termine sulla salute da parte degli inceneritori di nuova generazione.
In considerazione di ciò, riteniamo che una politica democratica non possa non preferire agli inceneritori, ove possibile, alternative spesso più efficaci ed economiche.
E’ infatti necessario abbandonare le vecchie politiche basate su inceneritori e discariche, intraprendendo un percorso virtuoso verso un’economia circolare, vero volano di sviluppo socio-economico.
Appare peraltro poco rispettoso dei cittadini siciliani che qualcuno – invece di pensare a risolvere finalmente l’annoso problema dei rifiuti in Sicilia con misure rapide, efficaci ed economiche, applicando il PRGR da poco approvato in accordo con la Gerarchia dei rifiuti che da priorità a differenziata, riciclaggio ed impianti TMB – si preoccupi unicamente di rifare o modificare nuovamente il PRGR solo per poter imporre alla sola Regione Siciliana ciò che non è stato possibile imporre a livello nazionale, ovvero la realizzazione di vari impianti di incenerimento, che nel migliore dei casi verrebbero realizzati tra 4 anni , che comunque senza la differenziata potrebbero smaltire solo una parte minoritaria dei rifiuti e che produrrebbero ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri tossiche da portare sempre e comunque in discarica.
Per di più si fa notare che ogni modifica sostanziale del PRGR necessiterebbe di essere sottoposta a VAS.
Si fa notare inoltre che la Gerarchia dei rifiuti prevista dalla Direttiva 2008/98/CE, come suggerisce lo stesso termine “gerarchia”, va applicata seguendo una ben precisa scala di priorità e che a tal riguardo l’incenerimento è solo al quarto posto su cinque. Pertanto, avere come obiettivo principale l’incenerimento sarebbe come se una squadra di calcio si presentasse prima del campionato sostenendo di avere come obiettivo il penultimo posto. Un allenatore del genere sarebbe cacciato ancor prima di iniziare.
Ovviamente, qualora le vigenti normative regionali, nazionali o comunitarie dovessero essere disattese, porremmo in essere ogni azione utile a ricondurre l’attività amministrativa nel solco di quanto in esse previsto, ricorrendo, se necessario, anche nelle opportune sedi legali e comunitarie.
Si chiede infine di avviare un proficuo confronto tecnico con le organizzazioni sottoscrittrici della presenta Nota sugli argomenti ivi trattati.
8/9/2016
Cordiali saluti,
Per l’Associazione Rifiuti Zero – Sicilia – www.rifiutizerosicilia.com
Il Presidente Elio D’amico
Per il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela – www.cittadinicontroinceneritore.org
Il Presidente Davide Fidone
Per l’ “A.D.A.S.C.” – Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini– www.adasc.it
Il Presidente Peppe Maimone
Per l’Associazione O2 Italia – www.o2italia.org, il Presidente Antonia Teatino
Per la Compagnia del Castello di Milazzo – www.compagniadelcastellomilazzo.it/
Il Presidente Giovanni Bono
Per il Comitato No CSS-Inceneritore Valle del Mela – www.facebook.com/inceneritoremela
Il Presidente Angela Bianchetti
Per l’Associazione Blog del Mela – www.blogdelmela.it
Il Presidente Katia Trifirò
Per il Comitato “No inceneritori” – Lentini – www.facebook.com/noinceneritorelentini
Il Presidente Alfio Vacanti
Prof. Rosario Saccà, presidente dell’Ordine dei chimici della provincia di Messina
Note:
[1] http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1609/2698
[2] A tal riguardo si rimanda alle argomentazioni espresse nel seguente parere inviato il 3/5/2016 alla Commissione per le Valutazioni ambientali del MATTM:
[3] Si vedano ad esempio:
– la “fabbrica dei materiali” in via di realizzazione a Reggio Emilia, un impianto di Trattamento Meccanico capace di massimizzare il recupero di materia dalla frazione secca dell’indifferenziata:
– l’impianto sperimentale per il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona (pannolini, assorbenti, pannoloni) inaugurato nel Marzo 2015 della Contarina S.p.A. in provincia di Treviso: http://www.contarina.it/chi-siamo/impianti/riciclo-prodotti-assorbenti;
– l’impianto di Selezione della S.E.S.A. SpA in esercizio ad Este (PD), “dotato di nuove tecnologie tra cui l’impiego dei lettori ottici integrati da sistemi di espulsione ad aria compressa che consente di estrarre dal flusso principale i materiali riciclabili presenti all’interno della massa indifferenziata di rifiuti”: http://www.sesaeste.it/impianti.php?id=31;
– L’impianto di selezione e riciclaggio gestito dalla Versilia Ambiente a Pioppogatto (LU); orientato originariamente alla produzione di CDR da avviare all’inceneritore di Falascaia, in seguito alla chiusura di quest’ultimo è stata prevista la conversione dell’impianto a “ulteriore recupero di materiali”
– L’impianto di trattamento del RUR previsto in Provincia di Imperia, finalizzato alla selezione spinta dei rifiuti indifferenziati per ricavarne materiali recuperabili
[4] http://www.newsrimini.it/2015/09/riciclo-totale-unalternativa-possibile-agli-inceneritori
[5] “Trattamento dei rifiuti e Salute: Posizione dell’Associazione Italiana di Epidemiologia” E&P anno (2008) 32(45) luglio- ottobre pag. 184-18