Incontro alla regione sull’inceneritore del Mela: facciamo chiarezza

Martedì scorso si è svolto in III commissione Ars  un incontro sull’inceneritore del Mela. All’incontro, richiesto dai sindacati, hanno partecipato tra gli altri anche i vertici di A2A, alcune amministrazioni comunali del comprensorio del Mela ed alcuni deputati regionali che da tempo hanno mostrato un certo interesse alla questione, mentre sono state escluse le associazioni.

Spalleggiata dai rappresentanti locali dei sindacati confederali, A2A ha ribadito la volontà di andare avanti con il proprio efferato progetto del mega-inceneritore, nonostante la forte contrarietà incontrata sul territorio. Un progetto pericoloso per la valle del Mela non solo perché introduce nuovi micidiali inquinanti tipici dell’incenerimento dei rifiuti, ma anche perché la quantità di rifiuti bruciati sarebbe 20 volte superiore a quella dell’inceneritore di Vercelli, oggetto di un recente studio dell’Arpa che ha dimostrato come tale inceneritore, sebbene a norma di legge, sia stato responsabile di un allarmante incremento della mortalità e di numerose patologie tra la popolazione.

Tra i sindacati è da segnalare la posizione in controtendenza dell’UGL, che ha prodotto un documento di franca contrarietà all’ipotesi del mega-inceneritore. Anche le amministrazioni comunali ed alcuni deputati regionali del messinese hanno ribadito la propria decisa contrarietà (Zafarana, Foti e Formica), mentre l’on. Laccoto, che ha organizzato l’incontro, si è ritagliato il ruolo di “arbitro super partes”. Non sono mancate anche critiche tecniche al progetto, avanzate dal dirigente del dipartimento energia della Regione ing. Pietro Lo Monaco, che hanno irritato non poco i rappresentanti di Edipower/A2A.

Tirando le somme, martedì scorso non si è deciso alcunchè. In tale contesto non è quindi corretto parlare di “accelerazione” o di “ratifica” dell’inceneritore del Mela, come riportato sulla Gazzetta del Sud di mercoledì.                                                                                                                                                                                  vertice alla regione

Anche perchè, diciamoci la verità,  non è certo la III commissione dell’Ars che deve decidere se dare l’OK al progetto di Edipower/A2A. La procedura autorizzativa (VIA) dell’inceneritore del Mela infatti è gestita dal Ministero dell’Ambiente, ma è incappata nel parere negativo vincolante del Ministero dei Beni Culturali (e prima ancora della Soprintendenza), che si rifà al Piano Paesaggistico dell’Ambito 9. Su tale parere pende il ricorso al Tar del Lazio di Edipower, contro il quale invitiamo tutte le associazioni e le amministrazioni comunali interessate ad intervenire in giudizio (magari coordinandosi con il nostro comitato).

Quanto alla Regione, il Dipartimento dell’Ambiente ha facoltà di esprimere un parere (non vincolante) sul progetto in questione, cosa che finora non risulta abbia fatto. Ma soprattutto un ruolo di primo piano nella vicenda l’ha assunto, suo malgrado, l’Assessorato regionale ai Beni Culturali. Infatti il Piano Paesaggistico dell’ambito 9 è stato adottato nel Dicembre 2009, ma dopo oltre 6 anni aspetta ancora l’approvazione definitiva di tale assessorato. A tal proposito rinnoviamo l’invito alle 20 amministrazioni comunali che hanno preso posizione contro l’inceneritore affinchè chiedano urgentemente all’Assessore regionale ai Beni Culturali Vermiglio di approvare il suddetto Piano Paesaggistico, senza modifiche a quanto disposto per la riviera di levante del milazzese. In tal senso potrebbe essere utile anche l’organizzazione di un incontro pubblico con l’assessore.

L’articolo della Gazzetta evidentemente ha finito per fare un po’ di confusione tra la riunione in III commissione di martedì scorso ed il recente parere favorevole della Regione al piano del governo nazionale che fissa, con calcoli dilettantistici, il fabbisogno di incenerimento di ogni regione. Confermando la schizofrenia a cui l’amministrazione regionale ci ha ormai abituato, con tale parere la Regione è andata contro il proprio stesso Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti,  adottato solo pochi mesi fa. Inoltre nel proprio parere la Regione ritiene necessaria la localizzazione di due inceneritori da 200 mila tonnellate di rifiuti l’anno nel palermitano e nel catanese, più altri 4 piccoli impianti (da 60-80 mila tonnellate) sparsi negli altri ambiti della sicilia, tra cui quello messinese (il progetto di Edipower punta invece ad un impianto da 510 mila tonnellate di rifiuti l’anno). Peraltro l’ipotesi dei 4 piccoli inceneritori non ci sembra realistica sotto il mero profilo della sostenibilità economica.

Da parte nostra comunque evidenzieremo come il piano proposto dal governo nazionale sia incompatibile non solo con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Sicilia, ormai vigente in regime di adozione, ma anche e soprattutto con le direttive europee sulla “gerarchia dei rifiuti”, che vietano l’incenerimento di tutto ciò che può essere riciclato. Pertanto il piano del governo sottoporrebbe l’italia, oltrechè a veleni micidiali, anche al rischio di sanzioni da parte dell’Europa.

C’è da dire che è in atto la raccolta firme per vari quesiti referendari, tra cui quello che punta ad abrogare l’art.35 dello “sblocca italia” che ha generato il piano in questione sul fabbisogno di incenerimento. Ad esempio domenica 17 Aprile l’associazione Alsa raccoglierà le firme a Santa Lucia del Mela con due banchetti:

– in Piazza Milite Ignoto a partire dalle ore 10:00
– presso il Santuario Madonna della Neve dalle 17.30

Ricordiamo che per poter firmare è necessario portare con sé un documento di identità valido.

Aggiorneremo i cittadini sui prossimi banchetti e sui comuni  dove sarà possibile firmare.

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