Ci sono diverse ragioni che ci fanno essere ottimisti sul fatto che, alla fine, i cittadini della valle del Mela la spunteranno. Una su tutte? La Gazzetta del Sud sostiene il contrario, ovvero che l’inceneritore si farà.
Può sembrare un paradosso, ma dicevano la stessa cosa anche del Ponte sullo stretto. Tutti sappiamo come è andata a finire. Perciò, cosa ci può essere di migliore auspicio se non gli annunci senza cognizione di causa della Gazzetta del Sud? Fossimo in A2A, cominceremmo a preoccuparci della sfiga portata dalla Gazzetta…
Di certo c’è che, soprattutto negli ultimi giorni, più che un giornale che riporta le notizie (sia pure sotto una chiave di lettura spesso non proprio obiettiva), la Gazzetta sembra essere diventata un vero e proprio strumento di propaganda a favore dell’inceneritore.
Tanto che ieri (nell’articolo riportato qui a fianco) arriva addirittura a bacchettare, senza mezzi termini, i cittadini rei di non volere l’inceneritore: l’inceneritore si farà perchè i rifiuti della Sicilia non possono mica finire in Germania!
Questo articoletto non sembra proprio fare il punto su delle notizie, ma esprime semplicemente e chiaramente delle opinioni. Ma non sta esprimendo delle opinioni virgolettate di qualcuno, sta proprio esprimendo le opinioni della redazione del giornale.
Opinioni peraltro più che mai discutibili. Opinioni che non tengono conto del fatto che esistono vere alternative alle discariche capaci di risolvere in breve tempo il problema dei rifiuti, senza per questo mettere a repentaglio la salute e la vita dei cittadini. Possibile che la Gazzetta non abbia mai sentito parlare di riciclaggio, recupero e riutilizzo della materia?
Mentre invece gli inceneritori, oltre alla loro nota pericolosità, produrrebbero centinaia di migliaia di tonnellate di scorie tossiche da conferire sempre nelle solite discariche.
Per di più, anche volendo, gli inceneritori non sarebbero pronti prima di 5 anni…è questa la soluzione all’emergenza rifiuti?
La Gazzetta ignora anche che l’incenerimento è la modalità di smaltimento più costosa che ci sia, comparabile ai costi di trasferire i rifiuti in Germania. E che sugli inceneritori di cui si discute a Roma e Palermo non solo non si è ancora deciso nulla (specie sulla loro sede), ma che soprattutto sono in gioco discussioni politiche che poco hanno a che vedere con il progetto Edipower/A2A, per adesso sotto l’esame della commissione tecnica di Valutazione Impatto Ambientale. Infatti, una cosa è il progetto avanzato da Edipower, una cosa sarebbero gli inceneritori eventualmente individuati dalle istituzioni.
Insomma, alla Gazzetta la confusione regna sovrana.