Giovedì 17 si è tenuto un incontro a Roma: presenti tra gli altri i vertici della Raffineria di Milazzo ed il Ministro della (finta) “transizione ecologica” Cingolani. Chi si aspettava chissà quale progetto di riconversione è rimasto deluso, visto che nulla di concreto è emerso in tal senso.
Si è parlato invece, com’era ovvio, dell’ultimo decreto AIA firmato a gennaio dal Ministro Cingolani. Un provvedimento che viola il diritto alla salute dei cittadini, non essendo state recepite le prescrizioni sanitarie dei Sindaci, ovvero quei limiti indispensabili per evitare che un eccessivo carico inquinante continui a produrre inaccettabili danni alla salute della popolazione.
Tuttavia questo aspetto non è stato minimamente discusso all’incontro del 17. Si è parlato invece del limite di cui la RAM si lamenta da due mesi: quello previsto per i COV emessi dal camino E10. Si, perchè la RAM non si è accontentata di aver evitato le prescrizioni sanitarie, ma pretende anche l’eliminazione (o quanto meno una revisione) di quest’altro limite, che il Ministero non ha potuto fare a meno di inserire in ottemperanza ad una verificazione disposta dal TAR.
Stando a quanto riportato dalla stampa, il Ministro Cingolani avrebbe aperto a questa possibilità. Tant’è che la stessa RAM, per bocca di quelli che sembrano ormai i suoi “portavoce sindacali”, ha espresso soddisfazione: “il Ministro si è detto disponibile ad affrontare la questione nel merito, valutando i dati che la Raffineria dovrà fornire nei prossimi giorni” [1]. I dati di cui si parla sono quelli relativi al monitoraggio dei COV emessi dal camino E10, mentre cosa si intenda per “affrontare la questione nel merito” lo chiarisce un articolo della Gazzetta, secondo cui il Ministro Cingolani, “si è impegnato ad una nuova valutazione delle prescrizioni contenute nel decreto dello scorso gennaio”.
Di certo c’è che questa settimana si svolgerà un monitoraggio sul camino E10, al termine del quale il Ministro ha annunciato possibili “decisioni“. Il rischio è che, qualora dal monitoraggio si scoprisse che la Raffineria non rispetta il limite imposto, anzichè sanzionarla il Ministro potrebbe decidere di ammorbidire il limite o sospenderlo per un certo periodo.
Insomma una revisione del decreto AIA in senso favorevole alla RAM non è esclusa. Al contrario il Ministro Cingolani non sembra avere alcuna intenzione di integrare il Decreto AIA con le prescrizioni sanitarie. E’ vero che fra 5 mesi la RAM è tenuta a fornire dati (peraltro già noti ed arcinoti) sulle ricadute delle emissioni, ma questi dati potranno essere valutati solo dai Ministeri della “Transizione Ecologia” e della “Salute”, ovvero i principali attori che, contravvenendo alla legge, hanno di fatto negato il diritto/dovere dei Sindaci di tutelare la salute dei cittadini.
Facile quindi prevedere che, se il decreto AIA verrà modificato, non sarà certo per reintegrare le prescrizioni sanitarie e sanare il grave vizio procedimentale che grava sul decreto, bensì solo per fare ulteriori concessioni alla RAM, rendendo il provvedimento ancora più illegittimo.
Un doppiopesismo che meriterebbe sia azioni legali (sono già stati annunciati ricorsi al TAR), ma anche una sollevazione del territorio contro i principali responsabili di questo ennesimo perculamento ai danni della valle del Mela. Gli stessi che finora sono stati invece osannati da qualche esponente politico locale.
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Note:
[1] Le dichiarazioni a caldo dei sindacalisti Cisl presenti all’incontro: https://www.facebook.com/cislmessina/photos/a.572939749419952/4747653188615233/?type=3
Per un quadro completo delle dichiarazioni di tutti i sindacalisti presenti all’incontro: http://www.messinaora.it/notizia/2022/02/17/incontro-al-ministero-raffineria-milazzo-cisl-speranzosi-inizio-un-percorso/155161