E’ stato approvato dal Senato in via definitiva un disegno di legge del governo che, tra le altre cose, abroga una leggina-porcata pro-inceneritori che era stata varata dal Governo Renzi con la Legge di stabilità 2016 [1].
Ad essere interessati erano gli inceneritori e gli impianti a biomasse per i quali gli incentivi erano già terminati o stavano per terminare: con la leggina oggi abrogata questi incentivi venivano prorogati fino al 2020.
La proroga riguardava solo gli impianti a biomasse e gli inceneritori, sottraendo fondi agli altri impianti che operano nel settore delle energie rinnovabili.
Quella oggi abrogata però è solo una delle tante leggine-porcata varate dal Governo Renzi per privilegiare e foraggiare gli inceneritori.
Una di queste è il “Decreto rinnovabili 2016“, che ha permesso a vari inceneritori di accedere ad ulteriori incentivi di durata ventennale. Proprio per questo molti inceneritori purtroppo continueranno ad essere incentivati per lungo tempo.
Vogliamo augurarci che il Decreto rinnovabili 2019 che aspetta di essere varato dall’attuale governo segni una secca discontinuità col recente passato.
Altre leggi-porcate, ancora in vigore e di cui chiediamo l’urgente abrogazione, sono:
- l’art. 35 dello Sblocca Italia, che sancisce la “strategicità” degli inceneritori ma non degli impianti di riciclaggio e compostaggio, che invece dovrebbero avere priorità secondo le normative comunitarie;
- il “Decreto Renzi”, anche chiamato “Decreto inceneritori”, del 10.08.2016, che gonfia con calcoli manifestamente errati il fabbisogno di inceneritori, prevedendo, tra l’altro, la realizzazione di due mega-inceneritori in Sicilia. Anche in questo caso sono state volutamente trascurate le potenzialità e le esigenze del settore del riciclaggio e del compostaggio.
Note:
[1] DDL “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza
dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018”, art. 21
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